Il castagnaccio, che come dice la parola si fa con la farina di castagne e altri ingredienti rustici come la frutta secca, non ha un’origine precisa se non l’accertata provenienza dal mondo contadino e montanaro. Pare che ad inventarlo sia stato però un lucchese e la ricetta è contesa per lo più tra Toscana e Piemonte. A Torino non è difficile trovarlo nelle pizzerie che fanno la pizza al tegamino e la farinata di ceci. Ci sono poi le feste di paese nel periodo autunnale come quella di Sesta Godano in Liguria, a Forte Maso nel Vicentino o a Rubbiano di Montefiorino in Emilia. Altrimenti è un piacere farlo in casa, magari seguendo questa ricetta se non ne avete una tramandata dalla nonna.
Pendete 250 gr di farina di castagne e mescolatela con 500 ml di acqua fredda aggiunta poco alla volta e aiutandovi con una frusta per togliere eventuali grumi. Dovete ottenere una pastella liscia e senza grumi. Continuando a mescolare unite 2 cucchiai di olio evo, uva sultanina, scaglie o gocce di cioccolato e frutta secca spezzettata a piacimento. A dir la verità, io abbondo con noci, mandorle e pinoli e lascio da parte l’uva sultanina. C’è chi aggiunge semi di finocchio, chi rosmarino o scorzette d’arancio: a voi la scelta, ma le noci, quelle proprio non devono mancare! Trasferite tutto in una teglia bassa che avrete unto e informate a 180° per circa un’ora, fino a quando la superficie non apparirà croccante e screpolata. Servite il castagnaccio cospargendo la superficie con una manciata di noci e pinoli o, se preferite aggiungete dei rametti di rosmarino per decorare: esaltano il profumo della farina di castagna.