SABATO – Assisi, pellegrini e non
Mattina
Il sole che fa capolino quando raggiungiamo le pendici del Monte Subasio rende favolosa la vista di Assisi dalla piccola frazione di Santa Maria degli Angeli, prima tappa di ogni pellegrinaggio alla città del “poverello di Dio”. La Basilica del roseto senza spine e dell’indulgenza alla Porziuncola. Per chi non crede, è tappa obbligata se si cerca la vista migliore sulle case in pietra rosata di Assisi e sulla basilica maggiore. Da qui si sale, ma senza arrivare in città. Destinazione Monastero di San Damiano. Gli ulivi, il balcone sulla campagna umbra, il silenzio dei monaci che abitano ancora queste mura, intimato dai cartelli appesi o forse suscitato naturalmente dall’atmosfera raccolta della piccola cappella ricostruita dal santo. Un luogo di raccoglimento che non lascia indifferenti. Quasi che Francesco abbia impastato con la calce anche un po’ del suo spirito serafico.
Pomeriggio
Il centro è bello raggiungerlo a piedi, salendo i gradini che da San Damiano portano i pellegrini vicino alla Basilica di S. Chiara con i riconoscibili archi rampanti e la camminata che prosegue per la piazza principale e il vero cuore della città. Ogni vicolo nasconde luoghi della vita del santo: dietro un’incisione su un arco o una figuretta. Alla Basilica di S. Francesco di Assisi si arriva facilmente: un capolavoro di arte e fede su tre piani, custode del corpo di Francesco e dei dipinti di Giotto. Se non si resta per una delle tante funzioni c’è tempo per salire anche all’Eremo delle Carceri. Qui si snoda, tra una preghiera e una chiacchiera, un percorso nel verde del Subasio, tra cellette di frati che salivano quassù in raccoglimento, aiutati da quel contatto con la natura che, ancora oggi, su questo sentiero, si sente così vicino e intenso.
DOMENICA – Da Spello a Montefalco, sulla via di antichi mestieri
Mattina
L’accesso più spettacolare a Spello si ha da Porta Venere con le sue imponenti torri dodecagnali. Da qui è tutto un dipanarsi di vie fiorite, profumi e botteghe dove assaggiare l’olio locale magari sopra una bruschetta con i famosi legumi: i ceci di Spello, la risina e la cicerchia. Il pranzo è ne “lu centru de lu munno”: a Foligno. Il fiume Topino guida al cuore della città dove si affaccia un complesso architettonico unico su Piazza della Repubblica:
- Il Palazzo Comunale
- Il duomo neoclassico-barocco dedicato a San Feliciano
- Palazzo Trinci con la pinacoteca, la sala del Consiglio e un enorme cammino in pietra del ‘500
Pomeriggio
Dopo passeggiate tra palazzi storici e chiese, col naso all’insù per ammirare affreschi e bifore, è il momento dell’architettura contemporanea. Sempre col naso all’insù, a vagare tra fredde pareti di cemento di 26 metri di altezza nella famosa (quanto discussa!) chiesa-cubo di Massimiliano Fuksas. L’ultimo panorama su colline a perdita d’occhio è quello da Montefalco. Città di vino e di chiese custodi di capolavori del Perugino (Chiesa di S. Francesco) o di viaggiatori mummificati dalle leggende antiche e inquietanti (Chiesa di S. Agostino). Gli occhi sono pieni del tramonto sugli ulivi e il calice di Rosso di Montefalco. Possiamo ripartire con la promessa di tornare a vagare tra altri meravigliosi borghi umbri…magari già il prossimo weekend!