8 - Sulle strade dell'acqua nel Parco delle Dolomiti Bellunesi

Il regno dell’acqua, ai piedi dei Monti del Sole. Rilievi più bassi, che non hanno ancora la maestosità delle Dolomiti come le conosciamo, ma che non devono ingannare: il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi riserva ben poche passeggiate ai “turisti” del fine settimana e molti percorsi escursionistici per cui partire ben preparati. Eppure alcune delle perle più belle di questa zona sono (per fortuna!) accessibili a tutti, camminando sospesi tra acque cristalline e cielo, bussando alle porte delle grandi vette lungo percorsi già battuti dall’anno Mille da viandanti diretti a Venezia o dai monaci della Certosa silenziosamente divisi tra preghiere e lavori agricoli.

Sabato – Dalla piccola Venezia al lago di Vedana

Mattina

L’acqua come compagna di viaggio. Protagonista delle sventure, ma anche della bellezza di queste montagne. E seguendo la corrente, non si può non arrivare a Belluno, la “Venezia delle montagne” appunto. Belluno merita da sola almeno una mezza giornata di visita. A metà tra le architetture in stile veneziano e quelle di gusto spiccatamente alpino, in questo capoluogo la montagna la respiri a pieni polmoni: un anfiteatro di vette innevate d’inverno, il centro storico antico, i portici coi locali dove bere cioccolata calda. L’aria frizzantina e il relax che solo l’alta quota sa regalare sono giusto un assaggio di quello che Belluno può offrire:

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  • Le bifore e i portici del palazzo dei Rettori, la torre civica e alle spalle il Duomo col campanile che svetta sugli altri tetti della città come vuole la migliore tradizione dei paesini alpini
  • Porta Dojona che è l’ingresso alla città vecchia, quella con la Piazza del Mercato e i palazzi dal gusto lagunare nella zona più a sud verso via Mezzaterra
  • Piazza dei Martiri, il salotto dei bellunesi intenti a chiacchierare sotto ai portici
  • Porta Rugo, che conduce verso l’antico porto fluviale di Borgo Piave e la Chiesa di Santo Stefano

Pomeriggio

Seguiamo il torrente Cordevole fino all’incantevole Lago di Vedana con l’omonima Certosa. Sfumature mozzafiato si perdono tra i riverberi del lago col Monte Peron che si specchia, austero e silenzioso padrone di casa di questo panorama. Siamo nella zona del Masiere coi suoi prati torbosi che vivono grazie alle vene idriche sotterranee.

Domenica – Cadini del Brenton e cascata della Soffia

Mattina e pomeriggio

Dai porti fluviali agli specchi d’acqua, il flusso si fa impetuoso ed è arrivato il momento di immergersi davvero nella natura più selvaggia del Parco con una passeggiata verso i quindici Cadini del Brenton: pozze di pietra scavate dall’impeto e dal frastuono del torrente Brenton. Gelidi, (meglio resistere alla tentazione del blu cristallino di farci un bel tuffo!) tra le ripide montagne che chiudono l’orizzonte. Un luogo davvero selvaggio, dove ci sente persi dentro uno spettacolo di roccia e colori. Un pranzo al sacco da veri montanari, con vista e magari con panino al formaggio Piave o Montasio DOP, e si riparte!

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Dal lago del Mis un altro facile percorso costellato di grotte e anfratti permette di raggiungere la terrazza sospesa sulla cascata della Soffia, da cui il torrente Brenton continua la sua discesa a valle. Il periodo migliore per vedere la cascata e i cadini è inizio ottobre, quando il lago e i torrenti non sono né troppo secchi né troppo gonfi d’acqua creando appunto le cascate e le pozze senza però allagarle. Se questo scorcio di Dolomiti è alla portata di tutti, nel Parco delle Dolomiti Bellunesi i percorsi più impervi non mancano di certo e basta consultare la guida del parco per accontentare anche escursionisti più esperti. L’importante?! E’ sempre avere un weekend a disposizione!

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