7 - Le Marche dei piccoli e grandi borghi

“E il naufragar m’è dolce in questo mare” scriveva Giacomo con lo sguardo che dalle mura della sua Recanati digradava per dolci colline fino al mare. Quei “sovrumani silenzi e profondissima quiete” li senti guardando il panorama dai belvedere dei piccoli borghi che un po’ sonnecchianti spuntano sulla cima di ogni rilievo. Scrigni chiusi intorno alle loro mura con vicoli curati come giardini e perle d’arte nascosta: i borghi marchigiani del primo entroterra sono in gran parte sconosciuti al turismo di massa e, per questo, rifugio perfetto per una fuga di due giorni nella campagna.

Sabato – Di cavalieri e alchimisti tra Offagna, Osimo e Loreto

Mattina

La rocca medievale con le merlature e l’imponente torrione centrale domina l’agro circostante e guarda i passanti silenziosi camminare per le strade in salita del centro. Puoi quasi vederli, le dame e i cavalieri, passeggiare per la piazza di Offagna. Famosa per le feste medievali e una pizzeria in cui bisogna prenotare con largo anticipo per assicurarsi un posto, questo borgo sorto intorno alla sua rocca è l’esempio medievale meglio conservato (e romantico!) della zona. Abbastanza defilato dal turismo di massa, assicuratevi di contattare la proloco per prenotare una visita all’interno del castello.

Il belvedere guarda ad Osimo, città dei “senza testa” per via delle statue romane decapitate conservate nell’atrio del municipio. Città di papi e di conti, ha delle chicche da non perdere e storie misteriose che avvolgono i suoi monumenti:

  •  Duomo romanico di San Leopardo, custode della cripta dei Santi Martiri Osimani. Sirene, serpenti e simboli alchemici sorvegliano dalla facciata ignari visitatori.
  • Visita guidata alle grotte sotterranee del centro, rifugio e via d’uscita dalla città in tempi di pericolo,  ma anche luogo mistico come ricordano i simboli templari alle pareti e le cripte.
  • Fonte Magna, dove la leggenda vuole che Carlo Magno si fermò ad abbeverare i cavalli.
  • La piazza con la fontana de “la Pupa” da cui prosegue il corso con il bellissimo teatro e i negozi.

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Pomeriggio

Dai giardini di Piazza Nuova, la vista dal mare ai Sibillini con la torre di Montefiore al centro è la definizione perfetta di romantico-da-togliere-il fiato: uno scorcio di campagna marchigiana fatto di colline a perdita d’occhio puntellate da paesini.

E’ la volta di Loreto. La basilica-fortezza sul mare è affollata ogni periodo dell’anno da pellegrini venuti a visitare la casa di Maria. Una chiesa nella chiesa che la tradizione vuole portata in volo dagli angeli. Tra una funzione e un giro per il centro, l’aperitivo è d’obbligo con vista sulla Riviera del Conero da Porta Marina, ma anche la vista del tramonto dal camminamento coperto che circonda la parte alta della basilica, merita.

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Domenica – Leopardi e i piccolissimi borghi maceratesi

Mattina

Indugiamo ancora tra le vie del centro di Loreto, ma non troppo. Recanati è vicina e la storia di Silvia e Giacomo è lì ad aspettarci. La casa del poeta con la sua amata biblioteca, la famosa siepe, la casa della sua amata (e ignara!) Silvia raccontano da sole una storia fatta di solitudine, un ragazzo inquieto, ma innamorato della sua città e della natura che vedeva dalle finestre della sua casa.

Pomeriggio

La strada che da Recanati porta ai piccolissimi paesini del maceratese è tutta tornanti, colline con vigne e ulivi, case silenziose e i Sibillini sempre a fare da sfondo. Appignano e Montecassiano. Il primo patria di ceramica e legumi, merita una passeggiata senza fretta tra le stradine del centro. Vasi, panchine, panni stesi alle finestre…gli abitanti curano queste strettissime vie come piccoli giardini privati! A Montecassiano si varcano le mura da porta Diaz o porta San Giovanni per proseguire a piedi verso le bifore del Palazzo dei Priori e la chiesa di Santa Maria Assunta che custodisce la pala d’altare in terracotta invetriata e dipinta di Fra Mattia della Robbia. La fitta rete di vicoli, scalette, piazzette e cortili disposti “a cipolla” intorno al centro ci aspetta per una passeggiata che termina con la vista sui monti dal Parco del Cerreto.

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